Dal Convegno di Assisi per i 50 anni l’augurio di pace e felicità divina

“Amate e rispettate tutti gli esseri viventi di questo universo come espressione di Sat Chit Ananda. Quello che chiamiamo l’altro è soltanto il mio stesso sé, questo è il grande messaggio del Vedanta Advaita, che deve risuonare nei nostri cuori e nelle nostre menti per migliorare tutti. Che ci sia pace e armonia in questo universo e che tutti siano divinamente felici”. Con queste parole Swami Atmapriyananda, vicerettore della Ramakrishna Mission Vivekananda University, ha concluso la sua conferenza di chiusura del Convegno per il cinquantesimo di fondazione della Federazione Italiana Yoga, che ha avuto luogo ad Assisi dal 31 maggio al 2 giugno 2024.
La conferenza e’ stata preceduta dalla cerimonia di firma dei rinnovi dei Protocolli d’intesa tra la Ramakrishna Mission e la Federazione Italiana Yoga e tra la FIY e la Yoga Organization of Japan rappresentata dal direttore Kazuaki Ohhashi. Nella stessa cerimonia, è stato rinnovato anche il Protocollo tra la Ramakrishna Mission e Sarva Yoga International, rappresentata dalla presidente Antonietta Rozzi. Alla tavola rotonda finale erano presenti anche Swami Japasiddhananda, ricercatore alla Ramakrishna Mission Vivekananda Educational, e il professor Madan Thangavelu,
biologo del genoma all’Università di Cambridge,
Al termine della conferenza di chiusura del Convegno, è intervenuto il secondo segretario dell’Istituto di Cultura dell’Ambasciata dell’India a Roma Subbu Ramesh, in rappresentanza dell’ambasciatrice dell’India in Italia, Vani Rao, impossibilitata a partecipare per pregressi impegni. Ramesh, dopo aver ringraziato per l’invito e porto le congratulazioni per il cinquantesimo della Federazione ha aggiunto: “Insieme anche a questa organizzazione, stiamo organizzando in diverse parti d’Italia la Giornata Internazionale dello Yoga. Lo Yoga è un’antica tradizione indiana e la parola deriva dalla radice sanscrita Jug, che significa unire e unificare, simboleggia l’unità del corpo, della mente, dei pensieri e delle azioni. È anche un approccio olistico alla salute e al benessere e per la prevenzione delle malattie per molti disturbi che sono collegati agli stili di vita. Quindi rinnovando questo interesse universale, l’Assemblea generale della Nazioni Unite ha approvato l’11 dicembre 2014 la risoluzione che istituisce il 21 giugno Giornata Internazionale dello Yoga”. “Il governo dell’India, in collaborazione con diverse associazioni di Yoya in Italia, sta organizzando per il il 21 giugno 2024 diversi eventi di Yoga in svariate parti di Italia – ha aggiunto –. Ringrazio la vostra Federazione per il supporto che ci ha dato nell’organizzazione di questi eventi e invito tutti voi e gli amici italiani a partecipare per dimostrare la validità dello yoga. Vorrei collegarmi anche all’insegnamento spirituale di Swami Atmapriyananda: lo Yoga è un campo così vasto, che può dare benefici non solo a livello fisico ma anche in ambito spirituale come ha sottolineato. Vorrei ringraziarlo – ha concluso – per il suo straordinario insegnamento e ringrazio tutti voi miei amici italiani presenti”.
Al termine dell’intervento del rappresentante dell’ambasciatrice dell’India, è seguito uno scambio di doni. Il presidente federale ha concluso con l’auspicio di “portare a casa questo tuffo nelle profondità dello yoga. Ringrazio tutti gli ospiti, il comitato organizzatore e Laura La Rosa per il suo lavoro straordinario e amorevole. Un grazie particolare agli artisti per la rappresentazione teatrale della Katha Upanishad e agli insegnanti federali che hanno guidato le pratiche e grazie di cuore a voi partecipanti, con l’augurio che portiate nel cuore questo messaggio”.
Infine Antonietta Rozzi ha annunciato che in occasione del ventennale di Sarva Yoga International, che si celebrerà l’anno prossimo, ci sarà un congresso itinerante in India nel novembre del 2025: “Siete tutti invitati. Cercheremo di fare in modo che questo sia un viaggio accessibile a tutti e credo che sarà un’esperienza unica perché quando mai potremo vivere sul posto l’insegnamento, l’esperienza come lo viviamo qui, nell’atmosfera dell’India e della patria dello Yoga”.